Loano: Relitto San Guglielmo

La San Guglielmo fu varata a Glasgow nel 1911. Era una nave passeggeri di prima classe che, nel corso della I Guerra Mondiale, fu adattata per il trasporto di truppe. L’8 Gennaio 1918, mentre si dirigeva verso Gibilterra insieme alla gemella San Giovanni sotto la scorta del cacciatorpediniere Bersagliere, fu silurata un sommergibile tedesco. Il comandante diresse verso la costa, tentando di incagliare la nave per evitarne l’affondamento, ma la San Guglielmo affondò in prossimità della costa di Loano. Un uomo dell’equipaggio morì nell’affondamento. Il relitto giace su un fondale fangoso ad una profondità di -28 m a circa 800 m dalla costa. Nel dopoguerra, il relitto fu interessato da un’operazione di recupero condotta dalla famosa Artiglio, i cui palombari approfittarono della modesta profondità del relitto per prelevare molto più metallo: pertanto solo le strutture principali dello scafo si sono conservate sino ai giorni nostri. A poppa e a prua del relitto sono stati calati blocchi di ripopolamento in cemento, che hanno contribuito, negli anni, a incrementare significativamente la fauna ittica della zona. La cima a cui si ormeggiano le barche conduce a circa metà della nave. Da lì, si può procedere verso prua, percorso meno interessante, o verso poppa per circa 150 m. Procedendo verso poppa, si nuota tra i resti delle fiancate della nave, tra ammassi di lamiere, fra cui si innalzano le strutture verticali che un tempo erano le ordinate: si possono ancora riconoscere oblò, piatti, piastrelle, ringhiere, un lampione della passeggiata. La fauna intorno al relitto è abbondante e comprende crostacei, fra cui aragoste e astici, pesci San Pietro, pesci luna, mustelle.

Bergeggi: il Pifferaio

Il Pifferaio è una delle immersioni più note dell’Isola di Bergeggi, sita nell’omonima area marina protetta, molto frequentata per le prime immersioni didattiche. Il punto deve il suo nome a una struttura metallica che si trova sul pendio di Bergeggi che la leggenda vorrebbe fosse la statua in metallo raffigurante un pastore che suona uno strumento a fiato per richiamare una pecora perduta. Dalla cima dell’ancora ci si dirige verso la parete rocciosa e si mantiene la parete a sinistra in un’immersione pianeggiante tra i -15 e i -18 m di profondità. La parete è ricca di anfratti, buchi e tane (indispensabile una torcia!), dove si possono incontrare gamberi, mustelle, murene, gronghi. Sono inoltre numerosi i nudibranchi, le spugne e i policheti. Intorno nuotano saraghi fasciati e maggiori e re di triglie. Dopo la primavera non è raro trovare la rana pescatrice.

Albenga: relitto della nave romana

L’immersione sulla “Nave Romana di Albenga”, pur non presentando particolarità o difficoltà che la rendono eccezionale, ha tuttavia un fascino al quale è difficile rimanere indifferenti.

Una montagna di anfore poggia su un fondale sabbioso a poco più di 40 metri di profondità, intorno il nulla o quasi. Il 2 agosto 2014 alcuni pesci luna accompagnavano i sub.

Una oasi di storia e di vita accoglie il subacqueo che visita in sito, ogni anfora è diventata la casa o il rifugio di animali marini e così da luogo di memoria è diventato un ambiente di trasformazione, una culla dove nuova vita sorge tra i reperti di quella passata.

immerssione sciusciau

Isola Gallinara: Punta Sciusciau

Deve il suo nome al sibilo del vento che si incanala nella roccia. E’ un’immersione semplice e gradevole
nel parco marino dell’Isola Gallinara.
Può essere effettuata con ritorno alla barca ancorata oppure in corrente con uscita in libera a sud dell’isola.
L’immersione è fattibile tutto l’anno. La visibilità è in genere buona, perché è costante la corrente, di solito
di modesta entità.

immersione gallinara

Isola Gallinara: Punta Falconara – Cristo

La Punta Falconara è la punta più a sud dell’isola e delimita una piccola baia dove è situata una statua subacquea di Cristo.
L’immersione può essere effettuata con partenza dalla statua del Cristo, vicino alla quale è posto il corpo morto a -18 m. La barca può ormeggiare al gavitello in superficie. In tal caso dalla statua si percorre un breve tragitto verso la parete e la si segue lasciandola sulla destra per tornare poi al punto di partenza.

secca di marassi

Finale Ligure: Secca Marassi

L’immersione si effettua raggiungendo, lungo una cima fissa, un pianoro roccioso alla profondità di 25 m, da cui una parete scende fino a -37 m. Si tratta di un’immersione facile, in cui però i percorsi orizzontali a – 25 e – 37 m rendono quasi inevitabili tappe decompressive. E’ consigliato l’uso di un’adeguata miscela Nitrox.

Relitto dell’Umberto I

Albenga: Relitto dell’Umberto I

L’Umberto I era un piroscafo italiano di lusso per trasporto passeggeri costruito a Glasgow. Durante la prima Guerra Mondiale fu trasformato in incrociatore di scorta alle navi militari e fu affondato per siluramento il 14 agosto 1917. Lo scafo era lungo 106 m; il suo relitto, spezzato.

Bergeggi: Canalone

Isola di Bergeggi: Canalone

Il Canalone è una delle immersioni più note dell’Isola di Bergeggi, che è situata nell’omonima area marina protetta. L’immersione costeggia uno sperone di roccia posto a nord est dell’isola che prosegue sott’acqua.
Un punto di interesse è la parete che scende da -20 a -30 m, ricoperta di margherite di mare.

Secca delle stelle

Finale Ligure: Secca delle Stelle

Deve il suo nome alla varietà e numerosità di stelle marine. E’ un’immersione adatta a tutti i subacquei, in particolare ai principianti. Il percorso a spirale può essere seguito in senso orario o antiorario in funzione dell’eventuale corrente.
Scendendo lungo la cima, che giunge al corpo morto a -13 m.