Diving Medicine for Scuba Divers

Definirei questo testo “Medicina per subacquei e non solo”. Si tratta infatti di un testo completo di medicina subacquea aggiornato al 2013 e corredato di leggi fisiche, principi di fisiologia e di apnea.

L’elenco dei capitoli trattati parla da solo.

Il  testo è gratuitamente online come da desiderio esplicito dell’autore, medico australiano specialista in medicina iperbarica e subacquea: ne riportiamo l’intero curriculum.

Originariamente scritto per il figlio maggiore dell’autore, il libro è stato tradotto in varie lingue.

Pulmonary gas exchange in diving

Il Prof. Richard Moon, Direttore della Divisione di “General, Vascular, and Transplant Anesthesia” e dell’“Hyperbaric Center” della Duke University – Durham – NC – USA, analizza la situazione respiratoria che si sviluppa durante le immersioni.

Gli effetti polmonari legati alle immersioni sono dovuti all’aumento della densità dei gas, del volume ematico polmonare e alla maggior pressione dell’O2 inspirato.

L’aumentata densità dei gas determina un aumento delle resistenze delle vie aeree e del lavoro respiratorio. Un ulteriore carico meccanico è dovuto ad un carico pressorio statico transrespiratorio e ad una ridotta compliance polmonare.

La combinazione dei carichi elastico e resistivo è responsabile di una riduzione della ventilazione.

A seguito dell’ipoventilazione e a dell’alterata distribuzione della ventilazione si sviluppa ipercapnia.

L’effetto della pO2 e dei gas inerti sul drive respiratorio è minimo. Lo scambio di O2 non è alterato fino ad una densità di gas di 25 g/l.

Microparticle enlargement and altered surface proteins after air decompression

Gli Autori aggiungono ulteriori informazioni alla fisiopatologia della decompressione.
Studi in modelli murini hanno mostrato che lo stress decompressivo induce il progressivo aumento di microparticelle circolanti rivestite da  annessina V, derivanti da leucociti, eritrociti, piastrine e cellule endoteliali.
Gli Autori hanno notato che alcune particelle appaiono più grandi di quanto atteso e continuano ad aumentare di dimensioni nelle 24 ore dopo decompressione. Queste osservazioni hanno condotto all’ipotesi che le bolle di gas inerti causino l’ingrandimento delle particelle.
Concludono che i processi infiammatori e il danno vascolare dono dovuti ad ingrandimento delle particelle rivestite di annessina V e/o a modificazioni delle proteine di superficie.

Decompression illness

Gli Autori effettuano una trattazione completa sulla patologia  da decompressione, rivedendone epidemiologia, clinica, terapia ed outcome.
La patologia da decompressione (in inglese decompression illness) comprende l’embolia gassosa arteriosa e la malattia da decompressione (in inglese decompression sickness) causata dalla formazione di bolle di gas inerte in situ.
Le manifestazioni variano da prurito a dolore di lieve entità fino a sintomi neurologici, shock e morte.
Il trattamento immediato consiste nella somministrazione di O2 100% e di liquidi. La terapia iperbarica consente un recupero, che può essere però incompleto. La profilassi tromboembolica è auspicabile in chi sviluppi paresi agi arti inferiori.

The microbubbles or the microparticle

La malattia da decompressione è da molto tempo attribuita a forze fisiche da parte di bolle di gas inerti che si formano nei tessuti e che risultano in occlusione vascolare e in lesioni tessutali. Le teorie moderne asseriscono che molto segni e sintomi della MDD sono dovuti processi biologici in risposta alle bolle, che consistono in  infiammazione e attivazione della coagulazione con sviluppo di danno microvascolare e trombosi. Il cuore del problema potrebbe essere costituito da piccole vescicole biologiche?

Barodontalgias, dental and orofacial barotraumas

Il dolore orale scatenato da cambiamenti della pressione ambiente è definito barodontalgia.
I sintomi sono talvolta così severi che i soggetti affetti mettono a repentaglio la sicurezza dell’immersione.
L’articolo riporta un’indagine effettuata tra oltre 500 subacquei: il 15% di essi riferisce di aver lamentato dolore odontogeno in corso di immersione.
L’Autore indica la necessità di controllo odontoiatrico ogni anno: Inoltre consiglia di evitare immersioni per 24 ore dopo trattamenti odontoiatrici con anestesia e per 7 giorni in caso di intervento chirurgico

Forame ovale pervio

L’articolo, redatto da medici del Centro di Medicina Iperbarica di Londra, è una rassegna sulle recenti considerazioni relative all’opportunità di ricerca di pervietà del forame ovale (FOP).

Gli Autori danno indicazioni in riferimento a diverse situazioni: subacquei senza episodi di malattia da decompressione (MDD) o con con uno o più episodi di MDD, siano essi neurologici o cutanei.
Si sbilanciano a sostenere l’inappropriatezza della ricerca di FOP in ogni subacqueo. Concludono che solo un cardiologo con competenza in medicina subacquea può fornire un consiglio equilibrato sull’eventuale prosieguo dell’attività subacquea in caso di FOP.